Indice degli argomenti
In RGO offriamo percorsi completi e mirati a chi affronta patologie articolari. Da sempre attenti all’innovazione e al benessere del paziente, lavoriamo ogni giorno per offrire soluzioni su misura, anche in ambito protesico.
Tra gli interventi più richiesti e in continua evoluzione c’è l’artroprotesi d’anca: una procedura che può restituire mobilità e libertà a chi convive con dolore, rigidità e limitazioni nei movimenti. In questo articolo vedremo insieme come funziona, quando viene indicata e quali vantaggi offre grazie alle tecniche più recenti.
Scopri quando l’intervento può migliorare la qualità della vita.
In cosa consiste l’artroprotesi d’anca

Un’immagine illustrativa di un intervento di protesi d’anca, fondamentale per recuperare il movimento articolare.
L’artroprotesi d’anca è un intervento per impiantare un’articolazione artificiale per recuperare movimento e benessere
Consiste pertanto nella sostituzione dell’articolazione coxo-femorale con una protesi artificiale. Le componenti impiantate sono progettate per replicare il movimento naturale dell’anca e tollerare i carichi del corpo durante le attività quotidiane.
I materiali con cui queste protesi sono costruite risultano altamente resistenti e biocompatibili. Le parti metalliche possono essere in titanio, leghe di cobalto o cromo; la superficie di scorrimento è spesso realizzata in polietilene ad alta densità. In alcune situazioni, viene utilizzata anche la ceramica per ridurre l’usura e migliorare la stabilità a lungo termine.
La protesi si compone di due elementi principali: uno stelo che si inserisce nel femore e termina con una testina sferica, e una coppa acetabolare, ancorata al bacino. Insieme, questi elementi permettono il corretto movimento dell’articolazione.
Rispetto ad altre sostituzioni articolari, quella dell’anca richiede attenzione particolare. La precisione nella scelta dei materiali e nella tecnica operatoria è uno degli aspetti che influenza maggiormente il risultato. Per questo è indispensabile rivolgersi a un’équipe con esperienza specifica in chirurgia protesica.
Quando diventa necessaria
Le condizioni che possono rendere utile l’intervento sono dolore persistente, limitazione nei movimenti e compromissione della qualità della vita. Di solito, si arriva a questo tipo di soluzione quando i trattamenti conservativi non sono più efficaci.
Le situazioni cliniche che possono indicare la necessità di un’artroprotesi includono:
- Artrosi primaria o secondaria: la prima è una degenerazione della cartilagine articolare senza apparente causa scatenante, spesso legata all’invecchiamento, la seconda è dovuta a traumi pregressi o malattie congenite.
- Artrite reumatoide: malattia infiammatoria cronica che danneggia l’articolazione in modo progressivo.
- Fratture del collo del femore: soprattutto nei soggetti più anziani, quando non è possibile una sintesi stabile con viti o placche.
- Necrosi avascolare della testa femorale: perdita dell’apporto sanguigno che porta al collasso dell’osso.
L’età media dei pazienti che si sottopongono all’artroprotesi è superiore ai 60 anni. Tuttavia, l’intervento può essere proposto anche in età più giovane, soprattutto in presenza di patologie gravi e invalidanti. Le tecniche moderne permettono infatti una maggiore durata degli impianti e un ritorno precoce alle attività quotidiane.
Come viene eseguita l’artroprotesi

Un’immagine illustrativa di un intervento di protesi d’anca, fondamentale per recuperare il movimento articolare.
Le tecniche chirurgiche moderne riducono dolore e tempi di recupero. In passato, l’intervento veniva eseguito attraverso un’ampia incisione, con lussazione dell’anca per accedere all’articolazione. Oggi, la chirurgia ha fatto grandi passi avanti, puntando su tecniche meno invasive che rispettano i tessuti e facilitano il recupero.
Oggi eseguiamo un’incisione ridotta ed evitiamo la sezione dei muscoli glutei. Il femore viene preparato senza dislocare l’articolazione, riducendo la perdita ematica e il dolore post-operatorio.
L’intervento può essere eseguito con accesso anteriore, laterale o posteriore, a seconda delle preferenze del chirurgo e delle caratteristiche anatomiche del paziente. Ogni tecnica ha vantaggi specifici e viene scelta con l’obiettivo di garantire stabilità e mobilità ottimali.
Esistono due principali modalità di fissaggio della protesi: cementata, indicata in presenza di osso fragile o osteoporosi avanzata, e non cementata, preferita nei pazienti più giovani con buona densità ossea. In alcuni casi si utilizza una combinazione delle due.
I benefici per il paziente
Il motivo principale per sottoporsi ad artroprotesi d’anca è tornare a muoversi con naturalezza. L’intervento permette di ottenere un sollievo significativo dal dolore e di recuperare un movimento fluido, migliorando la deambulazione e l’autonomia. Il beneficio si estende anche alla postura, alla stabilità e alla capacità di affrontare la vita quotidiana senza più le limitazioni dovute alla patologia articolare.
Tra i vantaggi segnalati più spesso dai pazienti:
- Riduzione del dolore e della rigidità
- Maggiore facilità nel compiere movimenti complessi come salire le scale o alzarsi da una sedia
- Aumento della resistenza durante la camminata
Nei pazienti più giovani o con esigenze particolari, si può optare per modelli protesici avanzati, come quelli a doppia mobilità, che offrono un range di movimento più ampio e una maggiore sicurezza nei movimenti. Questa configurazione prevede due componenti sferiche concentriche che migliorano la stabilità e riducono il rischio di dislocazione.
Ogni decisione viene presa tenendo conto dello stato dell’osso, delle condizioni cliniche generali e dello stile di vita della persona. Se soffri di dolori all’anca, non esitare a contattarci per valutare la tua situazione.
Cosa distingue l’artroprotesi d’anca da altri impianti articolari
L’articolazione coxo-femorale ha una struttura sferica, che consente movimenti ampi e in più direzioni. L’artroprotesi deve replicare questi movimenti e sopportare carichi elevati.
Rispetto ad altre protesi, quella d’anca ha una composizione completa: la parte femorale e la parte acetabolare vengono entrambe sostituite. Questo la differenzia, ad esempio, dalla protesi parziale del ginocchio o da alcune protesi della spalla.
Anche le modalità di fissaggio, i materiali utilizzati e le opzioni chirurgiche sono specifici per l’anca. Il corretto allineamento è fondamentale per evitare complicazioni come dismetrie, instabilità o usura precoce.
Le scelte protesiche vengono quindi calibrate su misura per ogni paziente, in base alla sua anatomia, età, qualità dell’osso ed esigenze funzionali.
Contattaci e fissa la tua visita
Siamo il supporto giusto per affrontare l’intervento di artroprotesi. Quando ben indicata e correttamente eseguita, rappresenta una soluzione efficace per migliorare la qualità della vita.
Il Gruppo RGO nasce proprio con questa filosofia. Uniti da anni di esperienza in ortopedia e da una visione condivisa, ci dedichiamo alla cura dei pazienti con approcci moderni e personalizzati.
Tra i primi in Italia ad adottare la chirurgia protesica robot assistita per il ginocchio, mettiamo la stessa attenzione anche nella gestione dell’anca, offrendo interventi di alto livello e trattamenti conservativi all’avanguardia. In particolare, affidati a me per superare il dolore dovuto alla coxartrosi o a traumi: sono il dott. Bonioli e sono specialista di artroprotesi di anca.
Contattaci per saperne di più.
Commenti recenti